2015 Concorso internazionale "Piazza della Scala" Milano con Davide Vargas

Un unico tappeto. Si estende fino al limite degli edifici circostanti. Fino a lambire i cortili. In cerca di relazioni. Una sorta di spazio fluido tra spazio pubblico e spazio privato. Un segno unificante. Dalla Scala a Piazza San Fedele (uno spazio, quest’ultimo di grande qualità, viene recuperato all’intero del sistema di cui fa parte per vocazione e morfologia).

Si prevede di spostare la statua di Manzoni in asse con l’ingresso alla Galleria.
Una materia univoca (cemento) intessuta di lastre di granito lombardo. (Lo stesso già esistente in loco. Il progetto rimuove e riutilizza l’esistente).Il tipo di pavimentazione da passeggio (e sosta) scoraggia il passaggio carrabile (le vie di Milano sono particolarmente atte al conversare. Questa loro qualità è da ascrivere soprattutto alla loro ottima pavimentazione). Di fatto un’area completamente pedonale. Domestica. Resta la presenza del tram. Che ha una propria tradizione.

La geometria (rettangolare) si relaziona (ruotata) con la geometria di Piazza Duomo. La Galleria Vittorio Emanuele II ne costituisce il nesso (visivo e di percorrenza). Il taglio circolare offre la seduta. La sosta.
Il piano sottoposto si inclina e risale verso la Scala. Una pendenza lievissima. La seduta (di fronte al Teatro e spalle a Palazzo Marino) recupera il senso del nome alla piazza. (Attualmente il Teatro non ha uno spazio antistante. La cesura di via Manzoni e della viabilità tramviaria impedisce un uso unitario dello spazio. Oggi appare di più come una piazza Municipio)